Il Metodo
Rootes School

Se i limiti del linguaggio sono i limiti del nostro mondo, allora il linguaggio stesso assume un ruolo creativo nella formazione della realtà. Ciò implica che diversi sistemi linguistici potrebbero non solo descrivere il mondo in modi diversi, ma effettivamente costituire diverse ‘realtà’ per i loro parlanti.

Ludwig Wittgenstein


Immaginate cosa accadrebbe se un bambino crescesse esplorando non una, ma due “realtà” culturali differenti, vivendo ogni giorno l’incontro tra il pragmatismo anglosassone e la creatività filosofica italiana.
 Questa non è un’idea astratta: è ciò che accade ogni giorno alla Rootes School.

Durante una lezione di scuola primaria, un bambino alzò la mano e, osservando con attenzione una cartina digitale, chiese con stupore:
«Maestra, perché la storia cambia se vista da un’altra prospettiva?».
Era solo una domanda, ma racchiudeva il potere di un metodo che insegna ai bambini a navigare tra culture e prospettive differenti, stimolandoli a pensare liberamente, a ragionare criticamente e a scoprire, ogni giorno, nuove rotte nel loro viaggio educativo.

Questa è l’essenza della Rootes School: formare esploratori consapevoli, individui liberi di creare nuove realtà e pronti a navigare con successo in un mondo in continua evoluzione.

Un metodo biculturale: Blended Learning


Il nostro metodo non si limita a “sommare” due programmi scolastici; li intreccia. Abbiamo definito questo approccio Blended Learning: l’arte di fondere due culture educative in un percorso che sfrutta la complementarità dei loro punti di forza.

Così, ad esempio:

  • in matematica la solidità logico-deduttiva italiana si combina con attività laboratoriali e problem–solving tipici del modello britannico;
  • in storia la capacità italiana di leggere i fatti nel loro contesto si affianca al metodo investigativo e alla discussione critica anglosassone;
  • nelle scienze l’osservazione e la sperimentazione pratica dialogano con la riflessione.

Inquiry-Based Learning: partire dalla domanda


Le nostre classi sono dinamiche: l’apprendimento nasce dall’esperienza diretta e dalla ricerca, non solo dalla lezione frontale. L’Inquiry-Based Learning, letteralmente “imparare a partire da una domanda”, guida i bambini a interrogarsi, esplorare e collegare conoscenze diverse.
Un elemento fondamentale di questo processo è la gestione dell’errore: non come fallimento, ma come occasione di ricerca. Sbagliare diventa il primo passo per comprendere meglio, per formulare nuove ipotesi e per sviluppare resilienza cognitiva.

Lo sviluppo del pensiero critico


Un caposaldo del metodo Rootes è il pensiero critico: saper osservare la realtà con occhi diversi, valutare fonti, argomentare e mettere in discussione. Questo approccio, applicato sia in italiano sia in inglese, prepara gli studenti a muoversi in contesti complessi e multiculturali.

Una crescita continua


Il percorso è calibrato per accompagnare gli alunni dai primi anni di vita fino alla preadolescenza, rispettando i tempi di sviluppo. Alcune competenze formali – come la letto-scrittura – possono emergere più lentamente rispetto a una scuola tradizionale, ma si consolidano con maggiore profondità e autonomia. Dalla quarta primaria in avanti, questo “ritardo apparente” si trasforma in un vantaggio tangibile: capacità di apprendere in autonomia, sicurezza nell’affrontare compiti complessi, predisposizione alla scoperta.

In sintesi


Il Metodo Rootes School è:

  • Bilingue e biculturale, non solo sul piano linguistico ma come forma mentis.
  • Esperienziale, perché valorizza il fare e l’esplorare.
  • Rigoroso, perché si fonda su due curricula riconosciuti a livello nazionale e internazionale.
  • Innovativo, perché promuove elasticità mentale, pensiero critico e fiducia nell’ignoto.

Alla Rootes School, due culture diventano una risorsa unica per crescere cittadini del futuro: capaci, flessibili, consapevoli.

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